Borsa Italiana, Consob e Banca d’Italia: l'abc degli investimenti finanziari

Investimenti finanziari

Gli investimenti finanziari sono operazioni che riguardano la compravendita di titoli, azioni, obbligazioni, fondi e altri strumenti finanziari. Chi investe in questi mercati deve conoscere le regole che li disciplinano e le autorità che li vigilano. In Italia, i principali attori sono Borsa Italiana, Consob e Banca d’Italia.

Nel 1998 abbiamo assistito alla privatizzazione dei mercati di borsa e alla nascita di Borsa Italiana. Si tratta di una società per azioni che svolge principalmente l’attività di organizzazione e gestione dei mercati regolamentati di strumenti finanziari e si pone come obiettivo quello di garantire lo sviluppo e di massimizzare la liquidità, la trasparenza, la competitività e l’efficienza dei mercati stessi.

Borsa Italiana è, quindi, la società che gestisce il mercato azionario italiano, dove si scambiano le azioni delle società quotate. Fa parte del gruppo London Stock Exchange ed è soggetta alla vigilanza della Consob. Borsa Italiana offre anche altri servizi, come la gestione di piattaforme di trading elettronico, la fornitura di informazioni finanziarie, la custodia e il regolamento dei titoli.

Consob è la Commissione nazionale per le società e la borsa, ed è l’autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari. Si occupa di attività di regolamentazione, autorizzazione, vigilanza e controllo sui mercati finanziari nonché della tutela degli investitori, dell’efficienza e della trasparenza del mercato mobiliare italiano. Consob ha, quindi, il compito di garantire la trasparenza, la correttezza e la tutela degli investitori. Controlla le informazioni che le società quotate devono rendere pubbliche, le offerte pubbliche di acquisto e di scambio, le operazioni straordinarie, le società di intermediazione finanziaria, i fondi comuni di investimento, i prodotti finanziari innovativi e le attività di consulenza finanziaria.

Altro attore di fondamentale importanza nei mercati italiani è la Banca d’Italia. Nel 1926 diveniva l’unico istituto autorizzato a emettere banconote sul territorio nazionale mentre dal 2002 è incaricata della diffusione dell’euro nonché del ritiro e della distruzione dei biglietti deteriorati. La Banca d’Italia concorre, con la presenza del Governatore della BCE, a determinare le decisioni di politica monetaria per l’intera area dell’euro.

Banca d’Italia è la banca centrale italiana e fa parte del Sistema europeo delle banche centrali ed è anche l’autorità di vigilanza sulle banche e sulle altre istituzioni finanziarie, con il compito di prevenire e gestire le crisi bancarie. Collabora con la Consob per il coordinamento delle attività di supervisione sui mercati finanziari.

Come spiega Gianni Toniolo nel libro Storia della Banca d'Italia, la banca centrale ha giocato un ruolo importante nel creare condizioni per la crescita dell'economia reale. La progressiva trasformazione di un istituto di emissione ottocentesco in una moderna banca centrale emerge dall'esame delle politiche monetarie, della gestione delle crisi bancarie, dell'attività di vigilanza, dei rapporti con i governi e con le banche centrali straniere, ma anche da aspetti meno noti che hanno caratterizzato la vita dell'Istituto: i mutamenti istituzionali e dell'assetto organizzativo, il ruolo nell'economia di guerra, le filiali nelle colonie, i rapporti con il Partito Nazionale Fascista, le leggi antiebraiche.

Borsa Italiana, Consob e Banca d’Italia sono quindi i tre pilastri del sistema finanziario italiano. Ognuno ha delle funzioni specifiche ma complementari per garantire il buon funzionamento dei mercati e la protezione degli investitori. A tal proposito vorrei citarti un periodo tratto Investimenti finanziari consapevoli, libro di Gianfranco Saro nella cui prefazione esordisce in questo modo:

I mercati finanziari sono una macchina enorme di opportunità, forse la più grande mai inventata dall'uomo fin dagli albori della civiltà. Chiunque sappia muoversi con le giuste competenze ed utilizzi un sistema vincente di investimento, può fare grandi profitti. Ma deve essere propenso a rischiare, poiché l'elemento di rischio è essenziale. In realtà, sui mercati c'è posto per tutti: ognuno può investire o speculare liberamente, ed è così fin dai tempi della nascita delle prime Borse valori. La prima è addirittura del 1.500 ma quella più impostante, Wall Street, nasce nel 1792. L'apertura e la diffusione degli investimenti a tutti i cittadini avvennero con il proliferare delle Borse in ogni città europea importante e dura fino ai nostri giorni dove, con internet e la tecnologia digitale, la possibilità di investire è in capi a tutti attraverso il proprio device (telefono, smartphone, pc) o su piattaforme di investimento di ogni tipo.

Ed è proprio sulle opportunità che John J. Murphy, fondatore e presidente della MurphyMorris Inc., titolare di più cattedre tra cui quella al New York Institute of Finance, alla New York University, e al World Trade Institute, ex direttore dell'ufficio di analisi tecnica di Merrill Lynch, una delle banche d’affari più importanti al mondo, e autore del libro Analisi tecnica dei mercati finanziari ha costruito la sua grande fortuna. La sua competenza in ambito finanziario e il suo approccio pionieristico nel campo dell’analisi tecnica sono da circa 30 anni la fonte di ispirazione per molti analisti.

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