Nellâambito dei rapporti finanziari con le banche, il cittadino incorre spesso in variabili impossibili da controllare, che esulano cioè da quanto teoricamente previsto dallâaccordo. Molti sono, infatti, i parametri stabiliti, come le rate del mutuo, il tasso di interesse, le spese fisse e quantâaltro.
Ma cosa succede quando la banca ravvisa gli estremi di una sofferenza economica da parte del sottoscrittore dellâaccordo? Sono molti, in questi casi, gli strumenti a disposizione dellâente finanziario. Uno di essi è la segnalazione a sofferenza bancaria, che a sua volta può essere tuttavia legittima o meno.
Vediamo dunque nel dettaglio cosâè la segnalazione a sofferenza bancaria, come gestirla e quali contromisure prendere per difendersi e, se possibile, richiederne cancellazione.
Cosâè la segnalazione a sofferenza bancaria
Quando un correntista stipula un contratto di mutuo o di prestito con una banca, questa monitorerĂ - al pari di quanto fatto in precedenza se il correntista ha uno storico con lâente - il flusso di entrate e uscite dello stesso.
In base a determinati criteri la banca, in qualsiasi momento, potrĂ ravvisare gli estremi di una sofferenza bancaria: un mancato pagamento di una rata, un addebito consistente che lambisce la disponibilitĂ di liquidi del cittadino eccetera.
In questo caso la stessa banca ha la possibilitĂ di segnalare ad enti appositi la sofferenza bancaria dellâutente, attraverso specifiche procedure e con precise conseguenze. Tale segnalazione ha carattere di tutela da parte della banca, direttamente o indirettamente coinvolta negli eventi che hanno lasciato presagire tale sofferenza.
Come viene effettuata la segnalazione di sofferenza bancaria
La segnalazione di sofferenza bancaria, che non è altro che la segnalazione di âcattivo pagatoreâ, come conosciuta nel gergo comune, avviene generalmente alla Centrale Rischi della Banca dâItalia. Si tratta di un sistema pubblico informativo il cui scopo è raccogliere dati sulle condizioni debitorie dei soggetti, condizioni che insistono sui rapporti fra cittadini e banche oppure fra cittadini e intermediari, cioè le societĂ finanziarie.
Il rapporto tra banca/societĂ finanziaria e Centrale Rischi si sviluppa con una comunicazione mensile dei crediti vantati dalla societĂ stessa, in una forbice di utenza che parte da euro 30mila a salire. La Centrale raccoglie dunque le informazioni debitorie di ogni utente e li custodisce in base alla propria esposizione. La societĂ deve quindi informare la Centrale Rischi di un eventuale mancato pagamento, dopo attenta valutazione e verifica di un vero e proprio stato di insolvenza da parte del soggetto.
Tale segnalazione ha conseguenze molto gravi per il consumatore/imprenditore coinvolto: infatti può diventare, a seguito della segnalazione, molto complesso ottenere fidi e prestiti da altre banche, aprire conti, utilizzare le proprie linee di credito e molto altro. Questo perchĂŠ la segnalazione a sofferenza bancaria è unâinformazione generalmente condivisa e conosciuta da tutto il circuito degli istituti di credito, non soltanto quello promotore della segnalazione.
Quando si considera illegittima
LâillegittimitĂ di una segnalazione può basarsi su molti fattori. Ă necessaria, infatti, una perizia accurata da parte di un esperto del settore per verificare la sussistenza di eventuali vizi di forma o altri fattori che ne avvalorino lâillegittimitĂ . In linea di principio, comunque, i fattori che possono rendere piĂš frequentemente illegittima questo tipo di segnalazione sono due: la comunicazione oppure la valutazione.
Dal punto di vista della comunicazione, un mancato invio di documentazione a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, che attesti appunto lâimminente o la recente segnalazione a sofferenza bancaria, può rendere questâultima illegittima.
Allo stesso tempo anche lâerrato controllo o la verifica non abbastanza approfondita della condizione patrimoniale/reddituale del soggetto può dar luogo a segnalazione illegittima. Sono questi i casi in cui il soggetto ritenuto sofferente non è stato âanalizzatoâ con sufficiente perizia e sono emersi dunque fattori di rischio di solvibilitĂ in realtĂ inesistenti.
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Come difendersi e richiedere cancellazione della segnalazione
In caso si ravvisi la possibilità di una segnalazione illegittima, la prima cosa da fare è affidarsi a un esperto in termini di perizie bancarie, finanziarie e similari. Egli appurerà anzitutto lo status di illegittimità che, una volta conclamato, porterà in sede di giudizio - se confermato - alla necessità di quantificare il danno subito, e tale quantificazione può avvenire soltanto attraverso una perizia tecnica.
Il danno potenziale principale è ovviamente quello di natura economica: la ridotta o inesistente possibilità di accedere a conti e crediti e la conseguente limitata, o annullata, possibilità di effettuare investimenti o far fronte alle proprie spese.
Ma esistono anche danni non direttamente economici, piĂš vicini al concetto di danno morale e alla perdita di credibilitĂ personale e/o commerciale a fronte di questo genere di segnalazione e alle sue giĂ ampiamente analizzate conseguenze.
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