Finanziamenti e agevolazioni per imprese e start-up: le opportunità del 2023

Finanziamenti per imprese e start-up

Imprese e startup innovative sono tra i principali motori della crescita economica e della competitività del nostro Paese. Tuttavia, per realizzare le loro idee di business, hanno bisogno di risorse finanziarie adeguate e accessibili. Quali sono le fonti di finanziamento disponibili per queste realtà imprenditoriali? Quali sono le agevolazioni fiscali e i contributi a fondo perduto previsti dalla normativa vigente? Vediamolo insieme in questo articolo.

Fabbisogno finanziario per imprese e start-up

Se stai leggendo questo articolo è perché probabilmente hai in mente un'idea innovativa o un progetto imprenditoriale e vuoi metterlo in pratica. Oppure hai fra le mani un business plan dal quale risulta il fabbisogno finanziario necessario a realizzare la tua idea. E adesso sei bloccato, perché quei finanziamenti proprio non li hai.        

Hai chiesto un contributo prima a mamma e papà, poi ai nonni. Sei perfino andato a bussare alla porta di una vecchia zia che non vedevi da qualche anno e che ha stentato a riconoscerti. Infine hai fatto un tentativo fra gli amici più stretti. Ma il risultato è stato scoraggiante. Sei riuscito a raccogliere fondi che non coprono nemmeno il 30% del fabbisogno finanziario.        

Lo so, capita a tutti di avere in mente un'idea imprenditoriale ma non riuscire ad ottenere i capitali necessari a realizzarla. È questo il momento di cominciare a lavorare seriamente per recuperare la somma.

Calcolare il fabbisogno finanziario dell'impresa

Prima di vedere come e a chi richiedere un finanziamento occorre sapere quanto richiedere. È importante, quindi, che i tuoi sforzi siano concentrati nella progettazione. Lo strumento chiave di questa fase prende il nome di business plan. Attraverso l'analisi dei dati emersi, sarai in grado di individuare i costi che dovrai sostenere per la gestione aziendale e prevedere i risultati che si possono generare.        

La corretta elaborazione del business plan ti permetterà di ricavarne un piano di fattibilità dal quale risulti che l'impresa è economicamente e finanziariamente realizzabile, la quantificazione dell'investimento necessario ad avviare l'attività e l'entità dei finanziamenti che devi chiedere.        

In un altro articolo ti ho spiegato come creare un'impresa di successo partendo dal business plan, pertanto in questa occasione mi limiterò a ricordarti che un piano di fattibilità economico-finanziaria elaborato in modo corretto e dettagliato è fondamentale per avere buone probabilità che la domanda di finanziamento sia accolta.

Fonti di finanziamento per imprese e startup

Imprese e startup possono ricorrere a diverse fonti di finanziamento, sia interne che esterne, a seconda delle loro esigenze e delle loro caratteristiche. Tra le fonti interne, possiamo citare:

  • il capitale proprio, ossia i fondi apportati dai soci o dai fondatori dell’impresa o della startup. Si tratta di una fonte di finanziamento stabile e flessibile ma limitata dalle disponibilità dei soggetti coinvolti;
  • il bootstrapping, ossia l’autofinanziamento dell’impresa o della startup attraverso il reinvestimento degli utili generati dall’attività. Si tratta di una fonte di finanziamento sostenibile e indipendente ma che richiede tempi lunghi e una buona redditività.

Tra le fonti esterne, possiamo distinguere:

  • il credito bancario, ossia i prestiti erogati dalle banche o da altre istituzioni finanziarie alle imprese o alle startup. Si tratta di una fonte di finanziamento diffusa e conveniente ma che comporta il pagamento di interessi e il rispetto di garanzie e requisiti;
  • il capitale di rischio, ossia i fondi apportati da investitori privati (come business angel, venture capitalist, corporate venture) alle imprese o alle startup in cambio di una quota del capitale sociale o di diritti sulle future utilità. Si tratta di una fonte di finanziamento dinamica e stimolante ma che implica la cessione di una parte del controllo e della proprietà dell’impresa o della startup;
  • il crowdfunding, ossia la raccolta di fondi da parte di un’impresa o di una startup attraverso una piattaforma online che mette in contatto i promotori del progetto con una comunità di potenziali sostenitori. Si tratta di una fonte di finanziamento innovativa e partecipativa ma che richiede una buona comunicazione e trasparenza.

Capitale proprio

Dopo aver quantificato il fabbisogno finanziario necessario per l'avvio dell'impresa (lasciati aiutare da questi modelli di business plan) puoi individuare le modalità di finanziamento. La più immediata forma di finanziamento è sicuramente il capitale proprio ossia le disponibilità finanziarie dell'imprenditore. Quanto capitale hai a disposizione? Chiedi aiuto ai genitori, amici e parenti. Sì, anche a quella vecchia zia che non vedevi da qualche anno e che stenta a riconoscerti. Male che vada potrai sempre dire di averci provato.        

Investire nell'impresa una parte di capitale proprio assume un aspetto di fondamentale importanza poiché aumenta la credibilità nei confronti di eventuali finanziatori dell'iniziativa. Infatti, un progetto che non prevede l'impiego di capitale di rischio potrebbe essere visto con diffidenza da parte di banche e istituti di credito che si troverebbero a finanziare il 100% del fabbisogno.        

Inoltre investire nell'impresa il capitale proprio presenta un duplice vantaggio:

  1. il capitale è investito a tempo indeterminato;
  2. su di esso non maturano interessi passivi.

Finanziamenti da parte di terzi

In qualche caso le risorse finanziarie di cui disponi non sono sufficienti a coprire l'ammontare del fabbisogno finanziario. È adesso che dovrai rivolgerti a banche, società finanziarie o venture capital disposti a investire nel tuo progetto e a concederti finanziamenti, anche in cambio di una partecipazione agli utili dell'impresa.        

Il ricorso a capitali di terzi non è limitato soltanto all'avvio dell'attività imprenditoriale ma è una prassi che ricorre anche nella normale gestione dell'impresa.        

La concessione di un finanziamento da parte di terzi prevede, fra l'altro, la fornitura da parte dell'imprenditore di garanzie personali e reali. L'imprenditore deve, quindi, impegnarsi a rispondere, in caso di necessità, alle obbligazioni assunte dall'impresa oppure a offrire beni mobili o immobili in garanzia. Purtroppo questa prassi rappresenta un limite all'erogazione dei finanziamenti poiché i soggetti che non sono in grado di offrire garanzie personali o pegni e ipoteche incontreranno maggiori difficoltà ad ottenere il finanziamento.        

Sul finanziamento erogato gravano gli interessi passivi che rappresentano il costo che l'imprenditore è costretto a pagare per avere il finanziamento. Gli interessi passivi incidono notevolmente sulla gestione ordinaria dell'attività, per questo motivo è importante limitare il più possibile il ricorso al capitale di terzi.

Finanziamenti a breve termine

I finanziamenti da parte di terzi, oltre all'applicazione degli interessi passivi di cui già ti ho parlato, prevedono anche un termine di rimborso, più o meno lungo. Quelli a breve termine sono utilizzati per la gestione corrente dell'impresa anche se presentano lo svantaggio di essere particolarmente onerosi. Per questo è obiettivo dell'imprenditore estinguere il debito nel minor tempo possibile.        

Le principali forme di finanziamento a breve termine usate dalle imprese sono le seguenti:

  • scoperto di conto corrente: le banche permettono all'impresa di eseguire ordini di pagamento superiori alla somma depositata sul conto e, comunque, entro un determinato massimale;
  • sconto di fatture: è un contratto mediante il quale la banca anticipa al cliente il valore di un credito non ancora scaduto, previa deduzione di una percentuale, ma senza accollarsi i rischi. La clausola salvo buon fine, infatti, permette alla banca di addebitare all'impresa eventuali mancati incassi;
  • factoring: la banca acquista il credito dell'impresa e i relativi rischi anticipando il valore al netto di una percentuale che rappresenta il costo dell'operazione.

Finanziamenti a medio-lungo termine

I finanziamenti a medio-lungo termine contribuiscono a dare stabilità all'impresa e diminuiscono il rischio finanziario. Vengono solitamente richiesti al momento dell'avvio dell'attività d'impresa o quando l'impresa deve effettuare nuovi investimenti.        

Le forme più ricorrenti di finanziamenti a medio-lungo termine sono le seguenti:

  • mutuo: è un finanziamento pluriennale. La somma viene anticipata al cliente in soluzione unica e deve essere restituita secondo un piano di ammortamento a rate costanti o crescenti di durata solitamente non superiore a 30 anni. La periodicità delle rate può essere mensile o semestrale. Il tasso di interesse può essere fisso o variabile;
  • leasing finanziario: è un contratto mediante il quale l'impresa assume in locazione da una società di leasing un determinato bene in cambio del pagamento di un canone periodico. Alla scadenza prestabilita l'azienda può scegliere se restituire il bene oppure acquistarlo pagando il cosiddetto prezzo di riscatto. Attenzione, quindi, alla sottoscrizione del contratto di leasing: occorre leggere attentamente tutti i punti poiché possono essere presenti clausole illecite o anomalie. In caso di dubbi, meglio farsi seguire da esperti. Ci sono diverse società, come Antares Como, che offrono analisi gratuite e senza impegno del contratto di leasing e aiutano i clienti ad individuare clausole illecite e anomalie.

Finanziamenti pubblici

L'Unione Europea, lo Stato o le Regioni prevedono agevolazioni finalizzate a incentivare la realizzazione di nuove attività ed erogano finanziamenti che prevedono una minima applicazione di interessi.        

Tra i finanziamenti pubblici occorre dare evidenza ai seguenti:

  • contributi a fondo perduto: vengono erogati a fronte di investimenti materiali e immateriali ovvero a fronte di spese di gestione. Sono erogati ai destinatari a fondo perduto e, pertanto, non devono essere restituiti;
  • finanziamenti a tasso agevolato: vengono solitamente erogati dalla Pubblica Amministrazione a tasso zero o con un tasso più basso rispetto a quello di riferimento. Il finanziamento può coprire il 100% della spesa e prevede un piano di rimborso pluriennale, con rate posticipate;
  • interventi in conto garanzia: gli enti pubblici forniscono una garanzia gratuita su un finanziamento bancario erogato per l'avvio di un'impresa;
  • crediti d'imposta: sono bonus fiscali che spettano agli imprenditori che effettuano determinate tipologie di spesa oggetto di agevolazione da parte dell'ente pubblico. Il credito d'imposta permette di abbattere le imposte che l'impresa deve versare allo Stato.

Più in particolare, se stai dando vita ad una impresa o start-up non lasciarti sfuggire queste opportunità (ancora disponibili per il periodo ottobre-dicembre 2023):

  • Smart&Start: un bando che finanzia progetti innovativi presentati da startup con sede legale in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione Europea;
  • Resto al Sud: un’iniziativa che favorisce la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno.

Per te che stai avviando un'impresa o una start-up e sei alla ricerca di finanziamenti è disponibile l'ebook Guida all'incentivo Resto al Sud. Il testo ti supporterà nella preparazione della domanda per accedere all'agevolazione composta da un mix di contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero.

Per approfondire

Guida alle agevolazioni e al business plan per l'apertura e la gestione di un bed & breakfast

Sesta edizione di Guida alle agevolazioni e al business plan per l'apertura e la gestione di un bed & breakfast, il libro ideale per chi vuole aprire un bed & breakfast e per i professionisti (commercialisti, ragionieri, consulenti aziendali) che devono seguire gli aspetti contabili e fiscali della struttura. Il testo è aggiornato con il decreto PNRR 2 (D.L. 36/2022), la legge 52/2022 di conversione del decreto Riaperture (D.L. 24/2022), la legge 25/2022 di conversione del decreto Sostegni-ter (D.L. 4/2022) e con la legge di bilancio 2022 (L. 234/2021).

€ 49,00 € 41,65


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Guida all'incentivo Resto al Sud

Resto al Sud è l'incentivo, rivolto ai giovani di età compresa tra 18 e 45 anni, che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate nelle regioni del Mezzogiorno. Prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero per imprese e società del Sud.

€ 3,49


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