Lavoro dipendente e avvio d'impresa: pro e contro

Avviare un'impresa

Avviare un'impresa mantenendo attivo il contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con il proprio datore di lavoro potrebbe essere una interessante opportunità. Si tratta di una decisione sempre più spesso affrontata sia dai lavoratori pubblici che da quelli del comparto privato. A meno che il contratto stipulato non ponga espressamente il veto all'avvio di un'attività d'impresa ovvero che la nuova attività che si intenda avviare sia in contrasto con quella di lavoro dipendente, è possibile avviare un'impresa mantenendo attivo il contratto di lavoro dipendente. È opportuno, tuttavia, considerare i pro e i contro che tale scelta nasconde.

Lavoro dipendente o impresa individuale?

Sono in tanti ad avere già un lavoro dipendente e a sognare di avviare un'impresa o un'attività indipendente. Le motivazioni possono essere molteplici: dalla insoddisfazione professionale al desiderio di ottenere un guadagno maggiore; dal desiderio di vedere commercializzato il proprio prodotto ad una vera e propria sfida con se stessi. Qualunque sia il motivo per cui si desidera avviare un'attività d'impresa, quando si ha un contratto di lavoro dipendente diventa ancora più difficile giungere ad una decisione poiché a questo punto entra in gioco un dilemma che affligge l'aspirante imprenditore: lasciare il lavoro dipendente e buttarsi nel mondo dell'imprenditoria oppure fare in modo di conciliare entrambe le attività?

Avviare società: l’idea da non sottovalutare

Apro una breve parentesi. L’idea di mettersi in proprio è certamente un’occasione per realizzare le proprie ambizioni e costruire un futuro indipendente. È vero, però, il percorso può essere impegnativo e richiedere sacrifici. Per questo motivo, valutare l’opzione di avviare società con dei soci può rivelarsi una scelta strategica vincente.

Con uno o più soci potrai condividere le competenze e il know-how. Unire le proprie forze con quelle di altri professionisti consente di mettere a disposizione della società un bagaglio di competenze e conoscenze più ampio e diversificato. Questo può portare a una maggiore creatività, innovazione e capacità di problem solving. Avere dei soci, inoltre, significa poter contare su un supporto concreto nella gestione quotidiana dell’impresa e avere accesso, con maggior facilità, a finanziamenti e capitali di investimento, che possono essere utili per avviare l’attività o per farla crescere.

Sacrificare il tempo libero (ma non sempre)

Si potrebbe fare in modo di conciliare il lavoro dipendente con l'avvio di un'impresa, laddove ricorrano tutte le condizioni per poterlo fare ma ciò avrà un impatto importante sul tempo libero a disposizione. Infatti il tempo che generalmente si passa con parenti e amici dopo l'attività lavorativa dipendente dovrà essere destinato all'attività d'impresa. Capiterà, quindi, di lavorare fino a tardi la sera, il sabato e i festivi. Se non si è pronti per questo cambiamento radicale meglio abbandonare l'idea dell'avvio d'impresa e dedicarsi esclusivamente al lavoro dipendente.     

È evidente che l'imprenditoria richieda grossi sforzi e assorba una significativa parte di energie e di tempo libero. Lo sforzo per portare avanti in maniera promiscua i due impegni spesso non è solo dell'aspirante imprenditore ma riguarda anche i parenti più stretti. Prima di decidere di avviare un'impresa e mantenere il lavoro dipendente occorre valutare attentamente se si è in grado di gestire l'impegno. È ovvio che non tutte le attività di impresa sono uguali: alcune, ad esempio, il bed & breakfast o l'home restaurant, possono essere gestite nella propria abitazione e possono essere conciliate con il tempo libero del soggetto aspirante imprenditore.

Conflitto di interessi, concorrenza, esclusiva

La prima domanda che credo ti sia venuta in mente parlando di lavoro dipendente e attività di impresa è quella che pone in dubbio la possibilità di poter fare un altro lavoro avendo già un contratto di lavoro a tempo indeterminato.   

La maggior parte dei datori di lavoro non pone alcun limite all'esercizio di una qualsiasi forma d'impresa da parte dei propri lavoratori dipendenti. L'importante è che l'attività che si intende avviare non sia correlata con quella svolta dall'azienda per la quale si è dipendenti. In tal caso, il conflitto di interessi sarebbe elevato e il datore di lavoro potrebbe intimare al lavoratore di chiudere l'attività ovvero procedere a licenziamento per concorrenza. Per questo motivo non è raro che i datori di lavoro inseriscano nel contratto individuale una clausola che preveda il divieto di esercitare qualsiasi attività in contrasto con il core business dell'impresa.     

È opportuno ricordare che, di norma, i contratti collettivi stabiliscono che qualsiasi attività intellettuale sviluppata dai lavoratori dipendenti appartenga comunque al datore di lavoro. La violazione di questo accordo può portare alla risoluzione del contratto di lavoro e, nei casi più gravi, a risolvere il contenzioso davanti ad un giudice.

Capitali necessari e costi di avvio

A questo punto entra in gioco l'aspetto finanziario. Certo, mantenere il lavoro dipendente quando si lancia la propria attività d'impresa può aiutare a coprire l'onere finanziario relativo ai costi di avvio dell'attività. Purtroppo, però, non sempre gli stipendi sono così alti da permettere il sostentamento delle proprie necessità al netto di una quota destinata all'impresa nascente. Qualunque attività d'impresa, infatti, richiede un investimento iniziale e, in tale ambito, o si ha un capitale da parte (ancorché piccolo) oppure bisogna ricorrere ad un finanziamento bancario. Da non sottovalutare, inoltre, la possibilità di ottenere contributi e agevolazioni statali o regionali. Per te che hai intenzione di avviare la tua impresa potrebbe essere disponibile l'incentivo Resto al Sud.

Business plan

Un buon business plan ti aiuterà sicuramente a riflettere meglio sui costi che dovrai sostenere per avviare l'attività. Questo perché la sua redazione ti obbliga ad effettuare un ragionamento a 360 gradi affrontando anche i rischi, le opportunità, i punti di forza e i punti di debolezza dell'impresa nascente. Il valore aggiunto offerto da questo strumento, infatti, non sta nell'ottenere il prodotto finito ma nel percorso che l'imprenditore deve compiere per giungere al risultato finale.  

Un grande aiuto potrebbe arrivare dall'utilizzo di alcuni modelli di business plan già compilati e pronti per essere modificati in base alle esigenze del proprio business. Prova a dare uno sguardo ai modelli di business plan che ti ho proposto per renderti conto di quanto possa essere importante avere un piano d'impresa ben strutturato.

Lealtà e rispetto

Il datore di lavoro che assume un lavoratore dipendente, generalmente pone in lui la massima fiducia. Ricambiarlo con rispetto e lealtà è il minimo che si possa fare: lavorare per la propria azienda durante il normale orario di lavoro oppure utilizzare forniture aziendali per la propria attività non passerà inosservato. E inoltre costituisce un reato. Se hai necessità di maggiore tempo da dedicare alla tua attività d'impresa puoi sempre richiedere la conversione del contratto in part-time. L'obiettivo, quindi, è riuscire a mantenere il lavoro dipendente pur avviando un'attività d'impresa. Per farlo occorre essere buoni con se stessi e leali con il proprio datore di lavoro. 

Generalmente i contratti di lavoro stabiliscono che il lavoratore comunichi al proprio datore di lavoro la volontà di svolgere un'altra attività parallelamente al lavoro dipendente. Sii leale e fai le necessarie comunicazioni anche perché la mancata comunicazione al datore di lavoro potrebbe comportare il licenziamento del lavoratore, per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo.

Lavoro dipendente: sicurezza e stabilità

Il lavoro dipendente offre una serie di benefici che non vanno sottovalutati, soprattutto in un periodo di crisi economica e sociale come quello attuale. Tra questi mi vengono in mente:

  • la certezza di percepire uno stipendio fisso ogni mese, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato o dalla domanda dei clienti;
  • la possibilità di accedere a una serie di tutele e diritti, come le ferie, i permessi, la malattia, la maternità, la pensione, l’assicurazione contro gli infortuni;
  • la possibilità di avere una carriera professionale più lineare e prevedibile, con eventuali progressioni di carriera o aumenti salariali;
  • la possibilità di beneficiare di formazione continua e di aggiornamenti professionali offerti dal datore di lavoro o da enti esterni;
  • la possibilità di lavorare in team e di condividere obiettivi e responsabilità con i colleghi.

Tuttavia, il lavoro dipendente presenta anche degli aspetti negativi, tra cui:

  • la dipendenza dal datore di lavoro, che può decidere in qualsiasi momento di licenziare il lavoratore o di modificare le sue mansioni o il suo orario di lavoro;
  • la scarsa flessibilità e autonomia nella gestione del proprio tempo e delle proprie risorse, dovendo rispettare scadenze, orari e regole imposte dall’organizzazione;
  • la monotonia e la routine che possono derivare dallo svolgere sempre le stesse attività o dal non avere stimoli o sfide professionali;
  • la limitata possibilità di guadagno, dovendo accettare il salario stabilito dal contratto collettivo o dal datore di lavoro.

Avvio di impresa: sfida e creatività

L’avvio di impresa è una scelta che richiede coraggio, determinazione e spirito imprenditoriale. Chi decide di intraprendere questa strada può godere di diversi vantaggi:

  • la libertà e l’autonomia nella gestione del proprio lavoro, potendo scegliere il settore, il target, i prodotti o i servizi da offrire, gli orari e i modi di lavorare;
  • la possibilità di esprimere la propria creatività e innovazione, potendo realizzare le proprie idee o sfruttare le proprie competenze e passioni;
  • la possibilità di avere guadagni illimitati, dipendenti solo dal successo dell’impresa e dalla capacità di attrarre e fidelizzare i clienti;
  • la possibilità di crescere professionalmente e personalmente, affrontando sfide e rischi quotidiani e imparando dai propri errori.

D’altro canto, l’avvio di impresa comporta anche dei rischi e delle difficoltà, tra cui:

  • l’incertezza e l’instabilità del reddito, che può variare molto da mese a mese o da stagione a stagione, a seconda delle condizioni del mercato o della concorrenza;
  • la necessità di affrontare costi per avviare e gestire l’impresa, come quelli relativi alla registrazione della partita IVA, alla contabilità, alle tasse, alle assicurazioni, agli investimenti iniziali;
  • la responsabilità totale sulle decisioni e sui risultati dell’impresa, dovendo rispondere personalmente di eventuali fallimenti, debiti, controversie legali;
  • a difficoltà di conciliare il lavoro con la vita privata, dovendo dedicare molto tempo ed energie all’impresa, a scapito del tempo libero, della famiglia e degli amici.

Avviare un'impresa in maniera semplice

Non esiste una risposta univoca alla domanda se sia meglio il lavoro dipendente o l’avvio di impresa. Entrambe le opzioni presentano pro e contro, che devi valutare attentamente in base alle tue aspirazioni, capacità e situazione personale. L’importante è avere le idee chiare e creare un business plan che possa guidare le proprie scelte e i propri obiettivi.     

Se hai maturato l'idea di avvire un'impresa, inizia con la lettura del mio ebook intitolato Guida all'avvio di un'impresa. Si tratta di un manuale completo e ricco di informazioni per te che vuoi metterti in proprio e conoscere gli aspetti più rilevanti dell'impresa, partendo dal business plan fino ad arrivare al bilancio d'esercizio.

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