Contabilità: acquisto, vendita e ammortamento dei beni strumentali

Contabilità beni strumentali

La gestione dei beni strumentali è sicuramente una delle procedure piuttosto articolate della contabilità: occorre inserire la spesa fra le immobilizzazioni, considerare se eventuali costi aggiuntivi incrementano il costo storico del bene, aggiornare il libro cespiti ed eseguire periodicamente gli ammortamenti dei beni strumentali. A tutto ciò, alla fine del processo produttivo, può aggiungersi l’eventuale vendita del bene stesso. E, quindi, occorre rilevare la plusvalenza o la minusvalenza. Conosciamo le scritture in contabilità in caso di acquisto, vendita e ammortamento dei beni strumentali.

La contabilità dei beni strumentali

I beni strumentali sono quei beni che hanno, quale unica destinazione, quella di essere direttamente impiegati nell’espletamento di attività tipicamente imprenditoriali. Essi possono essere strumentali per natura o per destinazione, a seconda delle loro caratteristiche o della loro utilizzazione.    

La gestione dei beni strumentali è sicuramente una delle procedure piuttosto articolate della contabilità: occorre inserire la spesa fra le immobilizzazioni, considerare se eventuali costi aggiuntivi incrementano il costo storico del bene, aggiornare il libro cespiti ed eseguire periodicamente gli ammortamenti. A tutto ciò, alla fine del processo produttivo, può aggiungersi l’eventuale vendita del bene stesso. E, quindi, occorre rilevare la plusvalenza o la minusvalenza.

Acquisto di beni strumentali

L’acquisto di un bene strumentale comporta la registrazione della spesa nel conto dell’immobilizzazione corrispondente e l’addebito dell’IVA sul conto dell’IVA sugli acquisti. Il credito va al fornitore o al mezzo di pagamento utilizzato.    

Si immagini la ditta Alfa S.r.l. che in data 01.01.n acquista un macchinario dal valore di euro 1.000,00:

 DareAvere
Macchinari1.000,00 
IVA c/acquisti200,00 
Debiti vs fornitori 1.200,00

Ammortamento dei beni strumentali

L’ammortamento dei beni strumentali consiste nella ripartizione del costo storico del bene tra gli esercizi in cui esso viene utilizzato per produrre reddito. L’ammortamento si calcola applicando una percentuale al costo storico del bene, che dipende dalla sua categoria e dalla sua durata economica. L’ammortamento si registra a fine esercizio con un addebito al conto dell’ammortamento e un accredito al fondo ammortamento.    

In data 31.12.n la società provvede alla registrazione delle scritture di ammortamento. L’ammortamento del macchinario è previsto al 20%.

 DareAvere
Ammortamento macchinari200,00 
F.do ammortamento macchinari 200,00

Scritture contabili vendita cespite

La vendita di un bene strumentale comporta il calcolo del valore contabile, allo scopo di determinare il componente di reddito che ne scaturisce. Il valore contabile si ottiene sottraendo al costo storico del bene il fondo ammortamento accumulato fino alla data della vendita. Se il prezzo di vendita è superiore al valore contabile, si ha una plusvalenza; se è inferiore, si ha una minusvalenza. La vendita si registra con un addebito al cliente o al mezzo di pagamento ricevuto e un accredito all’immobilizzazione e all’IVA sulle vendite. Inoltre, si elimina il fondo ammortamento relativo al bene venduto e si registra la plusvalenza o la minusvalenza.    

Nell’esercizio n+2 la ditta Alfa S.r.l. vende alla ditta Beta S.n.c. il macchinario al prezzo di euro 500,00 + IVA. Il bene risulta ammortizzato al 60%:

 DareAvere
Crediti vs clienti600,00 
Macchinari 500,00
IVA c/vendite 100,00

La ditta Alfa S.r.l. dovrà calcolare la plusvalenza o la minusvalenza generata dall’operazione di vendita attraverso la seguente somma algebrica:    

Costo storico – Fondo ammortamento – Prezzo di vendita

Costo storico1.000,00 
Fondo ammortamento600,00(1.000,00 x 60%)
 
 
Valore residuo400,00 
Valore di realizzo500,00 
 
 
Plusvalenze100,00 

Quindi in contabilità avremo la seguente scrittura:

 DareAvere
Macchinari100,00 
Plusvalenze 100,00

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