Come aprire un'impresa di pulizie

Aprire impresa di pulizie

Aprire un’impresa di pulizie può essere una scelta imprenditoriale vantaggiosa, visto che si tratta di un servizio sempre richiesto e poco soggetto alla concorrenza. Tuttavia, per avviare un’attività di questo tipo è necessario seguire alcuni passaggi burocratici e avere specifiche competenze tecnico-professionali. Vediamo quali sono i requisiti, i costi e gli adempimenti per aprire un’impresa di pulizie.

L’attività delle imprese di pulizia

L’impresa di pulizie offre un servizio di fondamentale importanza e particolarmente apprezzato sia in ambito domestico che in quello aziendale. In questi ultimi anni, l’attività di questa tipologia di imprese si è ampliata ancora di più. Infatti, anche se ormai non siamo più in emergenza COVID, alcune abitudini sono rimaste e sono molto frequenti le richieste di intervento per la disinfezione e la sanificazione dei locali.

E chi, se non l'impresa di pulizie, può portare a termine con professionalità questo impegno? Inizia qui questa guida con la quale di dirò come aprire un'attività nel settore delle pulizie.

È importante, in tal senso, che le imprese di pulizie investano sulla formazione del personale. Gli operatori, infatti, devono essere in grado di saper utilizzare i macchinari e prodotti per la pulizia e la sanificazione dei locali interni ed esterni.

Cosa sapere prima di aprire un'attività

Se stai pensando come aprire un’agenzia di pulizie sappi che, prima di tutto, devi rispettare una serie di requisiti. Importante, quindi, il rispetto dei requisiti morali e professionali:

  • non essere stati condannati per i reati elencati nell’art. 2 della legge n. 82/1994;
  • non sia stata svolta o non sia in corso una procedura fallimentare;
  • non essere sottoposti a misure di prevenzione antimafia;
  • possesso di diploma di scuola secondaria superiore, diploma universitario o laurea in materia;
  • possesso di attestato di qualifica professionale;
  • esperienza almeno triennale in un’azienda del settore.

Apertura della partita IVA per le imprese di pulizie

Quando avrai accertato il possesso dei requisiti, per aprire un'impresa di pulizie dovrai procedere con l’apertura della partita IVA. Da questo momento in poi la tua attività acquisisce personalità giuridica e puoi iniziare la tua attività. L’apertura della partita IVA è una procedura abbastanza semplice e gratuita che puoi fare autonomamente oppure rivolgendoti ad un professionista esperto.

In molti mi chiedono a chi rivolgersi per aprire un'attività. Ovviamente in giro puoi trovare ragionieri e commercialisti pronti a darti una mano. Ma, credimi, se hai buona confidenza con la tecnologia non ti sarà difficile fare tutto da solo. E se ti serve un supporto puoi comunque fare affidamento sull’ebook Guida all'avvio di un'impresa che rappresenta per te un utile indirizzo per l’avvio e la gestione della tua attività d’impresa. Ricorda che per poter concludere l’intera operazione hai bisogno di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

La procedura online che dovrai completare per aprire una ditta di pulizie si chiama Comunica e, con una comunicazione unica, ti permette non soltanto di ottenere la partita IVA ma anche di trasmettere tutte le altre comunicazioni obbligatorie.

L’attività, quindi, si avvia tramite la presentazione della SCIA per aprire un'impresa di pulizie ossia la segnalazione certificata di inizio attività da trasmettere al Comune competente e con l’iscrizione dell’attività al Registro delle imprese della Camera di commercio.

Per ottenere la partita IVA dovrai compilare e trasmettere all’Agenzia delle entrate il modello AA9/12. Si tratta di un modello molto semplice da compilare: devi indicare alcune informazioni elementari. Fra questi è presente anche il codice ATECO ossia un codice che identifica in modo univoco il tipo di attività svolta. Per l'impresa di pulizie, il codice ATECO è quello con codice 81.21.00 denominato Pulizia generale (non specializzata) di edifici.

Classificazione delle attività economiche ATECO:

L’ATECO è la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per finalità statistiche cioè per la produzione e la diffusione di dati statistici ufficiali. La gestione della classificazione è affidata all’Istat nelle diverse fasi di aggiornamento alle quali è sottoposta sia a livello nazionale che internazionale. A livello nazionale, la classificazione è utilizzata anche per altre finalità di natura amministrativa (ad esempio fiscali).
Fonte: Istat

Scelta della forma giuridica

A questo punto ti tocca un'operazione importante: scegliere la forma giuridica dell'impresa di pulizie. La tua impresa di pulizia può essere avviata nella forma di impresa individuale ma, se pensi di voler affrontare questa avventura con altre persone, puoi sempre optare per una forma giuridica di tipo societaria. In Italia sono diverse le forme giuridiche. Puoi scegliere tra società di persone e di capitali.

Cosa cambia?

Tanto:

  1. innanzitutto i costi: alcune forme giuridiche sono più costose di altre;
  2. gli adempimenti amministrativi: in base alla forma giuridica cambiano i rapporti con il fisco e con la contabilità;
  3. la responsabilità nei confronti di terzi: utilizzando alcune forme giuridiche rispondi con il tuo patrimonio personale; con altre, invece, il rischio è limitato al capitale sociale conferito.

Scelta del regime contabile

A incidere sull'entità dei costi e su obblighi e adempimenti che l'impresa deve portare a termine è anche la scelta del regime contabile. Tale decisione influisce anche sul metodo di calcolo delle imposte. Per scegliere il regime contabile della ditta di pulizie devi sapere che il nostro ordinamento prevede, in linea generale, tre differenti regimi:

  1. regime ordinario;
  2. regime semplificato;
  3. regime forfetario.

Quello su cui sarà opportuno concentrare il focus è indubbiamente il regime forfetario perché, fra tutti, è il più conveniente sotto il profilo fiscale. Con l'apertura di un'impresa di pulizie in regime forfetario, infatti, potrai beneficiare di una tassazione al 15%, ulteriormente ridotta al 5% per i primi anni, e applicata su un volume d'affari calcolato forfettariamente. Affinché un'impresa di pulizia possa adottare tale regime è necessario che abbia un fatturato inferiore a 65mila euro e spese per il personale fino a 20mila euro.

La normativa, tuttavia, prevede anche una serie di limitazioni per chi vuole adottare il regime forfetario. Se vuoi approfondire l'argomento ti rimando alla lettura dell'ebook Guida all'avvio di un'impresa.

Quanto costa aprire un'impresa di pulizie

I costi per aprire un’impresa di pulizie dipendono dalla dimensione dell’attività, dal tipo di servizi offerti e dal numero dei dipendenti. Tra i principali:

  • i costi amministrativi e fiscali legati all’apertura della partita IVA, all’iscrizione agli albi o ai registri e alla presentazione della SCIA;
  • i costi per l’acquisto o il noleggio dei locali dove svolgere l’attività o dove depositare le attrezzature;
  • i costi per l’acquisto o il noleggio dei mezzi di trasporto necessari per raggiungere i luoghi da pulire;
  • i costi per l’acquisto o il noleggio delle attrezzature e dei prodotti per le pulizie, che devono essere adeguati alle norme igienico-sanitarie e ambientali vigenti;
  • i costi per il personale, che devono comprendere i salari, i contributi previdenziali e assicurativi, le spese per la formazione e l’aggiornamento professionale;
  • i costi per la promozione e la pubblicità dell’attività, che possono includere la creazione di un sito web, la distribuzione di volantini o la partecipazione a fiere ed eventi.

È possibile stimare un costo medio per aprire un’impresa di pulizie compreso tra i 10.000 e i 50.000 euro.

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