Ammortizzatori sociali 2024: le novità della legge di bilancio

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio 2024) sono diventate operative le modifiche previste in materia di ammortizzatori sociali. Si tratta di novità che interessano i professionisti e i lavoratori verso i quali si applica la disciplina inerente agli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (cassa integrazione). Ecco, nel dettaglio, cosa prevedono le novità introdotte.

Disposizioni in materia di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito

La legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio 2024) contiene varie disposizioni a contenuto lavoristico, tra cui una serie di norme in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, di misure a sostegno del reddito e in favore delle famiglie, destinate a produrre effetti nel corso dell’anno 2024.

Fra quelle che interessano maggiormente i lavoratori dipendenti e professionisti, e che saranno oggetto di riepilogo in questo articolo, emergono l’indennità ISCRO per i liberi professionisti e diversi sostegni al reddito per i lavoratori dei call center, delle imprese operanti in aree di crisi industriale complessa, delle aziende confiscate nonché il trattamento straordinario di integrazione salariale per cessazione di attività e il trattamento straordinario di integrazione salariale straordinaria per imprese con rilevanza economica strategica.

Con circolare del 5 gennaio 2024, n. 4, l’INPS ha fornito un quadro riepilogativo delle principali disposizioni contenute nella legge n. 213/2023 relative alle materie in oggetto. Tuttavia, per maggiori approfondimenti sull’argomento, ti rimando alla lettura dell’ebook intitolato Ammortizzatori sociali e misure a sostegno del reddito. Il testo, rivolto a professionisti, datori di lavoro e lavoratori, ti aiuterà a comprendere i principali ammortizzatori sociali e le misure di sostegno al reddito (e, quindi, non soltanto NASpI e DIS-COLL ma anche Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, CISOA e ISCRO).

ISCRO

I commi da 142 a 155 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2024 rendono strutturale l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO). L’ISCRO è riconosciuta ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione separata che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni.

L’indennità è erogata per sei mensilità a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda ed è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto richiedente nei due anni antecedenti a quello che precede la presentazione della domanda. Il relativo importo non può superare il limite di 800 euro mensili e non può essere inferiore a 250 euro mensili.

Sotto il profilo contributivo e fiscale occorre ricordare che l’ISCRO:

• non dà luogo ad accredito di contribuzione figurativa;
• concorre alla formazione del reddito.

Sostegno al reddito per i lavoratori dei call center

Finanziate anche per il 2024 dall’articolo 1, comma 168, della legge n. 213/2023, le misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti delle imprese del settore dei call center, non rientranti nel campo di applicazione della disciplina in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale, previste dall’articolo 44, comma 7, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148.

Sostegno al reddito per i lavoratori di imprese operanti in aree di crisi industriale complessa

Per i lavoratori dipendenti da imprese operanti in aree di crisi industriale complessa sono state destinate risorse per la prosecuzione dei trattamenti di sostegno al reddito (integrazione salariale straordinaria e mobilità in deroga).

Sostegno al reddito per i lavoratori di aziende confiscate

L’articolo 1, comma 171, della legge di Bilancio 2024, proroga, per il triennio 2024-2026, il trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori sospesi dal lavoro o impiegati a orario ridotto, dipendenti da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria.

Trattamento straordinario di integrazione salariale per cessazione di attività

Il comma 172 dell’articolo 1 della legge n. 213/2023 proroga per l’anno 2024 ed entro determinati limiti di spesa la possibilità, per le imprese che abbiano cessato o stiano cessando l’attività produttiva, di accedere, in deroga ai limiti generali di durata vigenti di cui agli articoli 4 e 22 del decreto legislativo n. 148/2015 e qualora ricorrano determinate condizioni, a un trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per crisi aziendale finalizzato alla gestione degli esuberi di personale, per un periodo massimo di 12 mesi.

L’ammissione all’intervento straordinario resta subordinata, tra le altre condizioni, alla conclusione di un accordo stipulato presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali in cui viene verificata la sostenibilità finanziaria del trattamento e indicato il relativo onere finanziario.

Trattamento straordinario di integrazione salariale straordinaria per imprese con rilevanza economica strategica

Con i commi 175 e 176 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2024 viene riconosciuto un ulteriore periodo di trattamento di integrazione salariale straordinaria (CIGS) alle imprese di interesse strategico nazionale, con un numero di dipendenti non inferiore a mille, che hanno in corso piani di riorganizzazione aziendale non ancora completati a causa della loro complessità.

L’ulteriore periodo di CIGS può avere una durata di 12 mesi in caso di riorganizzazione aziendale o di contratto di solidarietà oppure di 6 mesi in caso di crisi aziendale.