Diritto alla detrazione dell’IVA in caso di omessa registrazione delle fatture elettroniche di acquisto: le regole spiegate in maniera semplice

Giovane donna impiegata contabile che osserva un grafico su IVA e fatture elettroniche

Nella complessa attività di gestione di un’impresa e della tenuta della contabilità può accadere che una o più fatture di acquisto sfuggano alla registrazione, soprattutto quando non si utilizzano i più avanzati strumenti informatici che permettono di ridurre al minimo il rischio di errore. Omessa registrazione della fattura e annotazione nel registro entro i termini previsti dalla normativa. La conseguenza è indubbiamente la mancata detrazione dell’imposta e il pagamento di una sanzione per essere stati inadempienti. Vediamo, quindi, di conoscere le regole sul diritto alla detrazione dell’IVA in caso di omessa registrazione delle fatture elettroniche di acquisto.

Con una istanza di interpello è stato chiesto all’Agenzia delle entrate di esprimersi in merito all’esercizio del diritto alla detrazione dell’IVA in caso di omessa registrazione delle fatture di acquisto. L’amministrazione finanziaria, con risposta del 17 aprile 2025, n. 115, ha affrontato un caso emblematico che coinvolge l’omessa registrazione di fatture di acquisto e la conseguente perdita del diritto alla detrazione dell’IVA e ha chiarito alcuni aspetti di fondamentale importanza.

Alla base dell’IVA vi è, fra l’altro, il diritto alla detrazione. Infatti, come scrivo nel mio libro intitolato Obblighi e adempimenti IVA nelle operazioni nazionali, il diritto di detrarre l’IVA dovuta o assolta per i beni acquistati o per i servizi ricevuti dai soggetti passivi costituisce un principio fondamentale del sistema comune dell’imposta sul valore aggiunto.

Ed è per questo che l’art. 19 del decreto IVA stabilisce espressamente i criteri di detrazione dell’imposta il cui diritto sorge nel momento in cui l’imposta diviene esigibile ed è esercitato, al più tardi, con la dichiarazione relativa all’anno in cui lo stesso diritto è sorto. Previsto, inoltre, l’obbligo, ai sensi del successivo art. 25, di annotare le fatture elettroniche relative agli acquisti in un apposito registro.

Pertanto, il dies a quo da cui decorre il termine per l’esercizio della detrazione deve essere individuato nel momento in cui si verificano congiuntamente le seguenti condizioni:

  1. l’avvenuta esigibilità dell’imposta;
  2. il possesso di una fattura.

Da questo momento, il soggetto passivo può portare in detrazione l’imposta relativa all’acquisto di beni e servizi. Ciò è consentito entro un tempo massimo, individuato nella data di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui si sono verificate le predette due condizioni e con riferimento al medesimo anno.

Resta ferma, tuttavia, la possibilità di presentare la dichiarazione integrativa a favore mediante la quale si possono correggere errori e omissioni che hanno determinato l’indicazione di un maggiore imponibile, di un maggiore debito d’imposta o di una minore eccedenza detraibile. Infatti, l’art. 8, c. 6-bis del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, consente l’integrazione delle dichiarazioni IVA al fine di correggere, seppur con applicazione di sanzione, errori o omissioni, compresi quelli che abbiano determinato l'indicazione di un maggiore o di un minore imponibile o, comunque, di un maggiore o di un minore debito d’imposta ovvero di una maggiore o di una minore eccedenza detraibile, mediante dichiarazione da presentare non oltre i termini stabiliti dall’articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.

Grazie all’istituto della dichiarazione integrativa a favore, pertanto, il soggetto passivo che non ha esercitato il diritto alla detrazione dell’IVA assolta sugli acquisti, può recuperare l’imposta entro i termini stabiliti dall’art. 57 del decreto IVA ossia entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione.

Questo caso evidenzia l’importanza di monitorare con attenzione le scadenze fiscali, registrare tempestivamente tutte le fatture di acquisto e verificare la corretta compilazione della dichiarazione IVA. Errori formali, anche se non dolosi, possono comportare la perdita definitiva del diritto alla detrazione e l’applicazione di sanzioni, con impatti economici rilevanti per l’impresa.

Il libro Obblighi e adempimenti IVA nelle operazioni nazionali che ho scritto personalmente, è uno strumento indispensabile per chiunque voglia gestire correttamente l’IVA, evitando errori e sanzioni.

Perché è fondamentale leggerlo:

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  • guida operativa: spiega, con esempi pratici, come adempiere agli obblighi di registrazione, liquidazione, versamento e dichiarazione;
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  • come evitare errori nella gestione dell’IVA;
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