
Tra il 2019 e il 2024, il tessuto imprenditoriale giovanile italiano ha subito una contrazione significativa, con oltre 35.600 imprese under 35 cessate nei comparti strategici del commercio, della ricettività e della ristorazione. Questo calo, pari al -22,9%, risulta quattro volte superiore rispetto alla flessione delle imprese guidate da over 35 (-5%) e più che triplo rispetto alla media nazionale (-7,2%).
Impatto territoriale: Centro-Sud e comuni intermedi i più colpiti
Le regioni del Centro-Sud registrano le perdite più consistenti:
- Isole: -28,4%;
- Mezzogiorno: -25,5%;
- Centro Italia: -25,2%;
Nei comuni tra 15.000 e 250.000 abitanti, la riduzione delle imprese giovanili supera il 24%, evidenziando una crisi strutturale nei centri urbani intermedi.
Invecchiamento del tessuto imprenditoriale
L’età media degli imprenditori nei settori analizzati è passata da 50 a 51,3 anni in cinque anni. Le regioni con l’età media più elevata sono:
- Liguria: 54,1 anni;
- Valle d’Aosta: 53,4 anni;
- Toscana e Friuli-Venezia Giulia: 53,1 anni.
Al contrario, il Centro-Sud mantiene un profilo più giovane, con Puglia (49,8), Campania (50,7) e Sicilia (50,8) tra le regioni con età media più bassa.
Mortalità d’impresa: un indicatore allarmante
Il tasso di cessazione delle imprese avviate nel 2019 è elevato:
- Ristorazione: 43,1%;
- Commercio: 31,4%;
- Alloggio: 26,6%.
In Sicilia, il 49,6% delle imprese nel settore ristorazione ha chiuso entro il 2024, superando la media nazionale.
Cause strutturali e sistemiche
Le principali criticità sono individuabili nei seguenti punti:
- eccesso di competizione, amplificato dalle piattaforme digitali;
- domanda interna debole;
- elevato carico fiscale e burocratico;
- assenza di governance territoriale.
Per far fronte a questa problematica servono interventi mirati. Occorre che il Governo si impegni a ridurre il carico fiscale e a spingere la formazione imprenditoriale e la pianificazione territoriale.
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