
In questi ultimi anni abbiamo assistito a diverse importanti novità che riguardano tutti coloro che vogliono andare in pensione nel 2025. Fra queste emergono quelle finalizzate a mitigare gli effetti dell'inflazione sul potere di acquisto dei pensionati. Sono stati rinnovati, inoltre, gli istituti vigenti, quali opzione donna e ape sociale, e fissati nuovi requisiti per l'accesso anticipato al trattamento pensionistico (Quota 103). In questo articolo troverai tutte le novità per il 2025 in materia di politiche previdenziali.
Requisiti anagrafici per andare in pensione
La riforma delle pensioni è stata al centro di importanti interventi legislativi finalizzati a bilanciare il potere d’acquisto dei pensionati e contenere la spesa previdenziale. L'adeguamento dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia e anticipata è stato una delle principali modifiche, influenzato dall’andamento della speranza di vita.
Le disposizioni stabilite dall'art. 24, c. 12 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modifiche, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, prevedono un adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi alla speranza di vita. Per effetto di tale meccanismo, abbiamo assistito ad un innalzamento graduale del requisito anagrafico per l'accesso alla pensione di vecchiaia fino ad arrivare a 67 anni. Inoltre, il decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, ha fissato il limite di anzianità contributiva che dà diritto alla pensione anticipata nel seguente modo:
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
- 41 anni e dieci mesi per le donne.
APE sociale
Per tutto il 2025, come previsto dall'art. 1, c. 175 della legge 30 dicembre 2024, n. 207 (legge di bilancio 2025) trova applicazione la disciplina dell'APE sociale. Si tratta, in sintesi, di una indennità, pari all'importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione, comunque di importo massimo pari a 1.500 euro, non cumulabile con altri trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria.
È riconosciuta a favore dei seguenti soggetti:
- persone con un'anzianità contributiva di almeno 30 anni, in stato di disoccupazione a seguito di licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro o per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato (in quest'ultimo caso, occorre aver lavorato per almeno diciotto mesi nei tre anni precedenti) e che hanno concluso la prestazione per la disoccupazione loro spettante;
- persone con un'anzianità contributiva di almeno 30 anni, che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave o un parente o un affine di secondo grado convivente i cui genitori o il cui coniuge abbia più di settant'anni o siano anch'essi affetti da patologie invalidanti, o siano deceduti o mancanti;
- persone con un'anzianità contributiva di almeno 30 anni e con una capacità lavorativa ridotta di almeno il 74%;
- lavoratori dipendenti con almeno 36 anni di anzianità contributiva che svolgono da almeno sette anni negli ultimi dieci anni o almeno sei anni negli ultimi sette anni attività lavorative gravose.
Opzione donna
La legge di bilancio 2025, all'art. 1, c. 173, estende la possibilità di accedere al pensionamento anticipato denominato Opzione donna. Possono accedere al trattamento le lavoratrici che hanno maturato alla data del 31 dicembre 2024 un'anzianità contributiva pari almeno a 35 anni, un'età anagrafica di almeno 61 anni (ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni) e siano in possesso di particolari requisiti. L'accesso anticipato al trattamento pensionistico Opzione donna è riconosciuto alle lavoratrici che siano in possesso, alternativamente, di uno dei seguenti requisiti:
- assistano da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- abbiano una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%;
- siano lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale. In questo caso il requisito anagrafico è ridotto a 59 anni.
Quota 103
L'istituto del pensionamento anticipato denominato Quota 103 consente ai lavoratori dipendenti nonché, limitatamente alle forme gestite dall'INPS, ai lavoratori autonomi e parasubordinati, con esclusione di alcune categorie di lavoratori pubblici (personale militare delle Forze armate, ivi compreso il personale della Guardia di finanza, personale delle Forze di polizia a ordinamento civile, ivi compreso il Corpo di polizia penitenziaria, e personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco), di accedere al pensionamento con:
- 62 anni di età;
- 41 anni di anzianità contributiva.
Per tutto il 2025, il trattamento è liquidato fino al raggiungimento dei requisiti di vecchiaia.
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