In ambito aziendale è sempre più diffusa l’attenzione verso soluzioni che consentano di rendere gli uffici più confortevoli, con un occhio sempre più attento al benessere dei lavoratori. Questo perché, se si rende l’ambiente di lavoro più accogliente, di riflesso migliorano anche le performance dei lavoratori. Ciò è vero quando si parla di arieggare, riscaldare o raffreddare gli ambienti in modo efficiente. E, in tale circostanza, l’uso di sistemi di ventilazione meccanica controllata può fare la differenza.
Si chiama benessere termoigrometrico ed è una condizione che le imprese devono necessariamente garantire ai lavoratori. È lo stato psicofisico in cui i lavoratori provano soddisfazione riguardo al microclima in quanto non avvertono la sensazione di caldo né quella di freddo poiché si trovano in una condizione di neutralità termica.
È quindi importante che le imprese siano particolarmente attente non soltanto alla temperatura dell’aria e alla sua umidità ma anche al riciclo della stessa e alla velocità di ricambio. La ventilazione naturale, ottenuta attraverso l’apertura di porte o finestre, consente certamente il ricambio dell’aria. Ma non sempre è possibile. Non tutti gli uffici, infatti, possono vantare il privilegio di essere ubicati in una zona periferica, con tanto verde intorno e con traffico e rumori ridotti al minimo.
La maggior parte degli uffici si trova in centro città, in quanto maggiormente servita dai mezzi pubblici e più facilmente accessibile da tutti i lavoratori. Di contro, la zona centrale registra elevati tassi di inquinamento ed è molto rumorosa. In questi casi, il ricambio diretto dell’aria avverrebbe con la sostituzione di aria prelevata direttamente dall’esterno e, pertanto, con caratteristiche qualitative determinate dal livello di inquinamento atmosferico o acustico del luogo.
Per questo motivo, facendo attenzione al benessere dei lavoratori, le imprese adottano sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) che permettono il ricambio dell’aria interna in funzione della destinazione d’uso degli ambienti ovvero in relazione all’attività svolta in esse. Tali sistemi trattano l’aria immessa utilizzando elementi filtranti che la rendono idonea a sostituire l’aria interna, in quanto priva di agenti inquinanti.
Più semplicemente, i sistemi di VMC prelevano aria dall’esterno, la trattano con apposite unità di trattamento aria (UTA) prima di immetterla nell’impianto di ventilazione ed estraggono l’aria esausta, garantendo così la riduzione della concentrazione di sostanze tossiche di matrice fisica, biologica e chimica.
I principali vantaggi della ventilazione meccanica controllata possono riassumersi in una riduzione dei rischi per la salute legati alla tossicità di sostanze di natura fisica e biologica. L’aria di ventilazione influisce, oltre che sulla riduzione della concentrazione di contaminanti, sui valori di temperatura, velocità e umidità dell’aria e, conseguentemente, sulle condizioni di comfort tecnico.
Dal punto di vista normativo, gli impianti di ventilazione meccanica controllata sono regolamentati, come in tutti i settori impiantistici, da norme di prodotto e norme di sistema che riguardano la progettazione e l’installazione.
Le norme di prodotto vengono utilizzate per la corretta costruzione di apparecchiature e componenti che costituiranno un sistema di ventilazione meccanica. Esse comprendono:
- la norma UNI EN 13141-7:2011 che specifica i metodi di prova di laboratorio e i requisiti di prova per determinare le prestazioni aerodinamiche, acustiche, termiche e i consumi elettrici delle unità di ventilazione meccanica a doppio flusso (immissione ed estrazione) utilizzati per le abitazioni unifamiliari;
- la norma UNI EN 13141-8:2014 che specifica i metodi di prova in laboratorio e i requisiti di prova per la verifica delle prestazioni aerodinamiche, termiche ed acustiche e la potenza elettrica di una unità di ventilazione meccanica di immissione ed estrazione non canalizzata utilizzata in un ambiente singolo;
- la norma UNI EN 13142:2013 che specifica le caratteristiche di prestazione dei componenti e dei prodotti che possono essere necessarie per la progettazione e il dimensionamento dei sistemi di ventilazione residenziale al fine di assicurare le condizioni di comfort termoigrometrico, l’igienicità dell’aria, la velocità di distribuzione e il rumore della zona occupata;
- le norme UNI EN 12238 e UNI EN 12239 che riguardano i requisiti minimi per le bocchette di mandata e di aspirazione dell’aria;
- le norme UNI EN 12097 e UNI EN 12237 che definiscono i requisiti per i condotti metallici di distribuzione dell’aria.
Le norme di sistema vengono utilizzate per il dimensionamento e la progettazione dei sistemi di ventilazione. Esse comprendono:
- la norma UNI 10339:1995 che stabilisce le regole, la classificazione e i requisiti degli impianti aeraulici ai fini di benessere e fornisce una classificazione degli impianti, la definizione dei requisiti minimi e i valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento. Si applica agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone;
- la norma UNI EN152151:2008 che stabilisce i criteri per la progettazione dell’ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell’aria interna, all’ambiente termico, all’illuminazione e all’acustica. Specifica i parametri relativi all’ambiente interno che influiscono sulla prestazione energetica degli edifici, le modalità per la definizione del parametri di input relativi all’ambiente interno per la valutazione dell’edificio inteso come sistema e per i calcoli della prestazione energetica, i metodi per la valutazione a lungo termine dell’ambiente interno ottenuta, a partire dal calcolo o da risultati di misure, i parametri da utilizzare ed esporre negli ambienti interni negli edifici esistenti, il modo in cui le diverse categorie di criteri relativi all’ambiente interno possono essere utilizzate, anche se non impone i criteri che devono essere utilizzati. La norma si applica agli edifici non industriali per cui i criteri relativi all’ambiente interno sono definiti dall’occupazione umana, in cui l’attività produttiva o di processo non abbia un impatto sostanziale sull’ambiente interno. È applicabile non soltanto agli uffici ma anche ad abitazioni, condomini, scuole, ospedali, alberghi, ristoranti, impianti sportivi, edifici ad uso commerciale all’ingrosso e al dettaglio.
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