Interessi di mora: come gestirli in contabilitĂ  e bilancio

Interessi di mora

Il codice civile stabilisce che se un soggetto non adempie ad una obbligazione, la controparte può costituirlo in mora mediante intimazione o richiesta fatta per iscritto. Nelle obbligazioni che hanno per oggetto una somma di denaro sono dovuti interessi legali a partire dal giorno della messa in mora. Diviene, quindi, molto importante gestire correttamente gli aspetti contabili legati agli interessi di mora.

Cosa sono gli interessi di mora

Gli interessi di mora sono una forma di risarcimento che il creditore può pretendere dal debitore in caso di ritardo nel pagamento di una somma di denaro. L'applicazione degli interessi di mora è prevista dal codice civile e da specifiche normative che regolano i rapporti tra imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni. 

Hanno una duplice funzione:

  1. incentivare il debitore ad adempiere nei tempi stabiliti;
  2. compensare il creditore per il mancato guadagno o per il costo del denaro che avrebbe potuto ottenere se avesse ricevuto il pagamento in tempo.

Gestire le scadenze di incassi e pagamenti

Le attuali normative prevedono che gli interessi di mora scattino in maniera automatica. Ai fini della loro applicazione ti tornerà utile sapere come si calcolano gli interessi. 

Tale automatismo si rifletterĂ  inevitabilmente sui bilanci delle societĂ  e questo impone alle imprese di monitorare fin da subito i termini di scadenza di incassi e pagamenti al fine di contabilizzare correttamente gli interessi di mora attivi e passivi (per monitorare i termini di scadenze di incassi e pagamenti ti suggerisco un pratico file Excel per la gestione delle scadenze da scaricare gratuitamente.

Calcolo degli interessi di mora

Il calcolo degli interessi di mora dipende da diversi fattori, tra cui:

  • la data di scadenza del pagamento;
  • la data effettiva del pagamento;
  • il tasso di interesse concordato tra le parti o stabilito dalla legge;
  • la base di calcolo (giorni effettivi o giorni commerciali).

In generale, la formula per calcolare gli interessi di mora è la seguente: 

Interessi di mora =capitale x tasso x giorni

base

Dove:

  • il capitale è la somma dovuta dal debitore al creditore;
  • il tasso è il tasso di interesse annuo espresso in percentuale;
  • i giorni sono i giorni di ritardo nel pagamento;
  • la base è il numero di giorni che compongono l’anno (365 o 360).

Tassi di interesse

Il tasso di interesse da applicare può essere concordato tra le parti ma se la clausola è gravemente iniqua per il creditore viene considerata nulla. In tal caso, ovvero nei casi in cui il tasso non è stabilito, occorre fare riferimento al tasso determinato semestralmente dal ministro dell’Economia maggiorato di otto punti percentuali.

Decorrenza degli interessi di mora

In assenza di accordi tra le parti gli interessi mora decorrono:

  • dalla data di ricevimento della fattura o di una richiesta di pagamento;
  • dalla data di ricevimento delle merci o delle prestazioni quando la data di ricevimento della fattura o della richiesta di pagamento non è certa o è anteriore al ricevimento delle merci o delle prestazioni;
  • entro il termine di trenta giorni dalla data di accettazione o verifica delle merci se il contratto o la legge lo prevedono.

ContabilitĂ  degli interessi di mora

In occasione della chiusura dell’esercizio contabile occorre fare una valutazione reale ma prudente di tutti gli interessi maturati al fine di individuare quelli esigibili. Sotto il profilo contabile sia il creditore che il debitore di una transazione dovranno tenere conto, alla chiusura del bilancio, degli interessi di mora maturati o in corso di maturazione. 

Nella redazione del bilancio occorre rispettare il principio della competenza. I crediti totalmente o parzialmente non onorati fanno maturare interessi da registrare alla voce C16 ovvero C17 del Conto Economico. Se vuoi approfondire meglio questo argomento ti suggerisco di leggere il mio articolo in cui ti spiego gli interessi attivi e passivi visti sotto il profilo contabile e fiscale. 

Se gli interessi di mora attivi sono di dubbia riscossione, il creditore deve valutare la necessità di accantonare un fondo per svalutazione crediti, in base al criterio della prudenza. Se successivamente il credito viene recuperato, il fondo deve essere stornato e si genera una sopravvenienza attiva. 

Dal punto di vista del debitore, gli interessi di mora passivi costituiscono un onere finanziario e devono essere registrati nel conto economico alla voce C.17 “Oneri diversi”, con contropartita nel conto dello stato patrimoniale D.II.4 “Debiti verso fornitori”. 

Se gli interessi di mora passivi sono contestati dal debitore, questi deve valutare la necessitĂ  di accantonare un fondo per rischi e oneri, in base al criterio della prudenza. Se successivamente il debito viene annullato o ridotto, il fondo deve essere stornato e si genera una sopravvenienza passiva.

Approfondimento sugli interessi passivi

Come avrai avuto modo di comprendere da questo articolo, gli interessi di mora sono una forma di risarcimento che il creditore può pretendere dal debitore in caso di ritardo nel pagamento di una somma di denaro. Si tratta di un meccanismo previsto dal codice civile e da specifiche normative che regolano i rapporti tra imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni. 

Per calcolare gli interessi di mora bisogna tenere conto della data di scadenza del pagamento, della data effettiva del pagamento, del tasso di interesse concordato tra le parti o stabilito dalla legge e della base di calcolo (giorni effettivi o giorni commerciali). 

La rilevazione in contabilitĂ  avviene in relazione al periodo di maturazione e non a quello di pagamento. Puoi trovare un interessante approfondimento sulla materia nel libro ContabilitĂ  e bilancio di Fabrizio Cerbioni, Lino Cinquini e Ugo Sostero. Si tratta di un testo che tratta tematiche di contenuto generale aventi per oggetto le logiche e i metodi propri delle rilevazioni quantitative d'azienda.

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