
Quando si decide di aprire un'azienda, sono diversi gli aspetti sui quali è necessario soffermarsi fin dal primo momento, onde evitare problematiche con la legge potenzialmente molto gravi.
In questo elenco è possibile citare tutto quello che riguarda la sicurezza sul lavoro, un ambito relativamente giovane dal punto di vista normativo - il cambiamento drastico in Italia è arrivato con l'approvazione del decreto legislativo 81/2008 - che richiede un approccio specifico a seconda della grandezza della propria realtà e del livello di rischio a cui i lavoratori sono esposti.
Esistono, però, diversi punti fermi. Uno di questi è la necessità di nominare l'rspp, acronimo per Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Designato dal datore di lavoro e obbligatorio anche nei casi in cui l'azienda ha un solo dipendente, viene sempre più spesso scelto facendo riferimento a consulenti esterni (per amor di precisione si ricorda che, in casi specifici, tra i quali è possibile citare le aziende artigiane e industriali con massimo 30 dipendenti, questo incarico può essere affidato al datore di lavoro).
Questa decisione, infatti, prevede diversi vantaggi degni di nota, che andremo a elencare nelle prossime righe.
Aggiornamento costante
Con la scelta di un rspp esterno, si ha la certezza di affidarsi a un professionista che, al di là dei corsi obbligatori, si aggiorna sempre in materia di sicurezza sul lavoro ed è quindi in grado di essere sempre sul pezzo quando si tratta di proporre soluzioni concrete per migliorare la situazione in azienda.
Questo approccio prevede, oltre al focus sulle novità normative, anche la capacità di interpretarle e di comprendere il loro impatto nella quotidianità. A tal proposito può essere chiamato in causa il nuovo Accordo Stato-Regioni che implica, per chi ricopre l'incarico di rspp, la necessità di impegnarsi maggiormente nella redazione di modelli standardizzati per i progetti formativi.
Focus sul core business
Vantaggio tanto semplice quanto importante riguarda la possibilità, per un imprenditore, di focalizzarsi in maniera mirata sul proprio core business. Non è affatto un caso che, quando si parla di consigli per fare impresa in maniera strategica, si chiami spesso in causa il potere della delega, che implica, di base, un mindset all'insegna della fiducia e la capacità di scegliere le persone anche quando non si hanno competenze specifiche in una materia.
Minor rischio di sanzioni
Negli ultimi anni, i controlli degli ispettori aventi il compito di monitorare l'attenzione, da parte delle aziende, alle normative relative alla sicurezza sul lavoro, si sono inaspriti notevolmente. Affidandosi a un rspp esterno, che può essere sia un libero professionista che lavora in autonomia, sia il collaboratore di una società strutturata, si riduce il rischio di errori e conseguenti sanzioni, per non parlare di possibili blocchi dell'attività.
Visione obiettiva
Al di là delle competenze tecniche, la cui acquisizione può essere frutto di percorsi di studio che comprendono, giusto per citare due esempi previsti dalla legge, la laurea in ingegneria e in architettura, a fare la differenza quando ci si affida a un rspp esterno è la visione obiettiva sulla situazione dell'azienda, obiettivo spesso difficile da raggiungere quando a ricoprire l'incarico c'è il fondatore o un suo collaboratore.
Quali sono i costi
A questo punto, non rimane che parlare dei costi che un imprenditore deve mettere in campo per assoldare un rspp esterno. Non si parla di cifre scritte sulla pietra ma di numeri che variano a seconda del livello di rischio dell'azienda e del numero di lavoratori.
Per dare una stima di massima, ricordiamo che si parte da un minimo di 1000 euro annui per le realtà con una forza lavoro di 5 dipendenti, per arrivare a più di 2500 nei frangenti in cui, invece, il rischio è più alto e il numero di dipendenti è superiore a 11.
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