Calcolo e versamento dell'imposta di soggiorno

Imposta di soggiorno
L'attuale normativa sul turismo prevede che le Amministrazioni Comunali possano adottare una delibera con la quale istituire una imposta di soggiorno a carico dei turisti che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio. Lo scopo di questa imposta è di finanziare le spese per la promozione turistica e la tutela del patrimonio culturale e ambientale. Le strutture ricettive, pertanto, dovranno provvedere a calcolare l'imposta di soggiorno, addebitarla ai propri ospiti e versarla al Comune secondo le disposizioni che saranno fornite. In questo articolo ti spiego come dovrai comportarti ai fini del calcolo e del versamento dell'imposta di soggiorno per evitare fastidiose sanzioni.

Disciplina dell'imposta di soggiorno

L'imposta di soggiorno è un tributo previsto dall'art. 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, come modificato dal decreto legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69. La disposizione prevede che i Comuni possano stabilire un'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive.

Occorre, quindi, chiarire tre concetti fondamentali:
  1. la citata normativa nazionale non introduce alcun obbligo tributario né a carico delle strutture ricettive né a carico dei turisti bensì rimanda ad una disposizione comunale per l'applicazione del tributo. È, quindi, il Comune (o meglio, come vedrai nel seguito di questo articolo, soltanto alcuni Comuni) che, con deliberazione del consiglio, può prevedere o meno l'imposta di soggiorno;
  2. l'imposta di soggiorno non si applica per default su tutto il territorio nazionale. Essendo stabilita dall'amministrazione comunale, la struttura ricettiva ha l'obbligo di verificare la presenza di una delibera ed, eventualmente, procedere secondo le disposizioni;
  3. laddove l'amministrazione comunale abbia previsto l'applicazione dell'imposta di soggiorno, il tributo non grava sul gestore della struttura ricettiva. Tuttavia il gestore ha l'obbligo di addebitare l'imposta al turista che soggiorna nella propria struttura, trattenere l'importo e successivamente versarlo nelle casse comunali secondo quanto previsto dalla delibera comunale.
Pertanto, ciò che è fondamentale comprendere è che l'imposta di soggiorno non la paga il gestore della struttura ricettiva ma il turista.

Essendo un tributo adottato per delibera comunale, l'imposta può differire da Comune a Comune. Tuttavia, non tutti i Comuni possono applicare l'imposta. Infatti, la normativa nazionale stabilisce che possano prevedere l'imposta di soggiorno soltanto:
  • i Comuni capoluogo di provincia;
  • le unioni di Comuni;
  • i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche;
  • i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle città d'arte.

Come calcolare l'imposta di soggiorno

In linea generale, l'imposta di soggiorno non può superare i 5 euro a pernottamento. Tuttavia, per talune città è prevista una deroga e il tributo può essere innalzato fino a 10 euro per ogni notte di soggiorno. La delibera comunale, inoltre, può prevedere esenzioni per talune categorie di soggetti quali, ad esempio, i minori di quattordici anni, i disabili e i loro accompagnatori, i componenti delle forze armate e del corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Il calcolo dell'imposta di soggiorno, quindi, è abbastanza semplice: si moltiplica l'imposta prevista dalla delibera comunale per ciascun pernottamento e per ciascun componente.

Esempio: L'amministrazione comunale ha previsto l'applicazione di un'imposta di soggiorno nella misura di 5 euro per notte. L'imposta è ridotta a 3 euro per gli under 14. Sono esenti i bambini fino a 3 anni.

Una famiglia composta da genitori e due bambini, rispettivamente di 6 e 3 anni, è ospitata per 7 notti in un bed & breakfast.

Il gestore del B&B calcola l'imposta di soggiorno nel seguente modo:
  • 2 componenti (genitori) x 7 notti x 5 euro = 70 euro
  • 1 componente (figlio maggiore) x 7 notti x 3 euro = 21 euro
  • 1 componente (figlio minore) esente
Totale imposta di soggiorno da addebitare, trattenere e versare = 91 euro

Tassa soggiorno Roma

In alternativa all'imposta di soggiorno, l'art. 14, comma 16, lettera e) del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, ha previsto per la città di Roma l'applicazione di un contributo di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive della città.

Il tributo è stabilito nella misura massima di 10 euro per notte di soggiorno.

Quando versare l'imposta di soggiorno

Il gestore che ospita turisti presso la propria struttura ricettiva è obbligato, qualora la delibera comunale lo preveda, ad applicare l'imposta di soggiorno, riscuotere l'imposta e versarla al Comune di competenza.

Ogni Comune stabilisce tempistiche e modalità di versamento dell'imposta di soggiorno. Pertanto, per sapere quando versare l'imposta di soggiorno occorre fare riferimento alla delibera comunale.

Il gettito della tassa di soggiorno è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive stesse, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e dei servizi pubblici locali.

Dichiarazione imposta di soggiorno

I gestori delle strutture ricettive sono obbligati a presentare all'Agenzia delle entrate la dichiarazione dell'imposta di soggiorno.

Alloggiati web

Risulta utile, infine, ricordarti che i gestori delle strutture ricettive devono comunicare gli alloggiati alle Questure territorialmente competenti entro le ventiquattro ore successive all'arrivo. Per fare questo occorre utilizzare il cd. Portale Alloggiati.

Per accedere al servizio alloggiati devi essere in possesso di credenziali e password. Dovrai, quindi, rivolgerti alla Questura competente per territorio e presentare il modulo di richiesta.

Il Portale Alloggiati web, pertanto, ti consente di inviare le schedine di un soggetto alloggiato e degli eventuali familiari o altri componenti del gruppo.

Sanzioni

In caso di inadempimento o irregolarità nella riscossione, nella dichiarazione o nel versamento dell’imposta di soggiorno, i gestori delle strutture ricettive sono soggetti a sanzioni amministrative pecuniarie. Le sanzioni variano in base alla gravità della violazione e possono andare da una somma pari al doppio dell’imposta dovuta fino a una somma pari al decuplo dell’imposta dovuta. Inoltre, in caso di omessa o infedele dichiarazione telematica dei dati relativi agli ospiti e alle imposte riscosse, i gestori sono soggetti a una sanzione da 250 a 2.000 euro per ogni anno di riferimento.

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La gestione di una struttura ricettiva, anche fra le più semplici come il bed & breakfast, richiede necessariamente molta attenzione e rispetto delle regole (diversamente scattano pesanti sanzioni). Si tratta di disposizioni stabilite a carattere nazionale, come la citata dichiarazione dell'imposta di soggiorno, ma anche a carattere regionale. Ti ricordo, infatti, che la competenza sul turismo è delegata alle Regioni.

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