TFR in azienda o fondo pensione, quale opzione scegliere
La riforma pensionistica ha modificato l'approccio dei lavoratori dipendenti con il trattamento di fine rapporto di lavoro ossia la liquidazione che il datore di lavoro deve riconoscere al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Parto dall’inizio: nel 1996, con la Riforma Dini, si è passati dal sistema retributivo a quello contributivo, il che vuol dire che mentre in principio si andava in pensione con un assegno mensile pressoché simile allo stipendio, successivamente alla riforma l’importo dell’assegno mensile è basato su conteggi effettuati sugli effettivi contributi versati. In questo modo chi andrà in pensione potrà fare affidamento su un assegno pari al 40-50% dello stipendio. Nasce, così, l’esigenza di considerare, unitamente alla previdenza obbligatoria, una previdenza complementare. Anche per questo è stata data la possibilità di destinare il proprio TFR ad un fondo pensione o mantenerlo in azienda.